Denaro e spiritualità in tempo di crisi

don Angelo Casati

«Non è ricco chi è circondato da molte cose – diceva Giovanni Crisostomo, un padre della Chiesa –, ma chi non ha bisogno di molte cose; non è povero chi non ha nulla, ma chi brama molte cose. Sono queste le vere definizioni di ricchezza e povertà. Abituiamoci a giudicare la povertà e la ricchezza dalla disposizione dell’animo, non dalla quantità di beni».

Queste parole, che vengono dalla tradizione cristiana, aiutano a introdurre il secondo incontro del percorso Tracce di vita buona, proposto dal Centro Diocesano di Spiritualità, che esplora alcune dimensioni fondamentali e quotidiane dell’esperienza umana. Il buon successo dell’appuntamento inaugurale, sul rapporto con il cibo, è indicativo di un bisogno di occasioni di riflessione e formazione spirituale.

Il tema della serata di mercoledì 28 novembre sarà il rapporto con il denaro, che nella vita cristiana viene spesso inteso nella chiave della carità intesa come aiuto economico a chi ha bisogno. In realtà, alla base c’è un atteggiamento più ampio nei confronti del denaro e dei beni materiali. Il discorso è particolarmente attuale nel nostro periodo di crisi economica da cui tanti sono colpiti. La Caritas di Milano ha recentemente segnalato la notizia del quadruplicarsi, negli ultimi dieci anni, delle situazioni di povertà da loro seguite.

Sempre, ma in particolare in questo momento così difficile, il cammino spirituale, l’ascolto della Parola, la preghiera chiedono un cambiamento interiore, una vera e propria conversione nel nostro rapporto con i beni materiali. È un cambio di mentalità, e soprattutto di cuore, personale che si traduce in scelte concrete, in comportamenti pubblici coerenti, in relazioni di solidarietà, in uno stile di Chiesa povero e per i poveri… Gregorio di Nazianzo, anche lui un padre della Chiesa: «Abbiamo tutti la stessa dignità, tutti la stessa grandezza. È la convinzione di coloro i quali preferiscono dare che ricevere e hanno più slancio nel condividere con gli altri che nell’accumulare per se stessi». E S. Ambrogio: «Non dobbiamo considerare ricchezza ciò che non possiamo portare con noi. Perché ciò che dobbiamo lasciare in questo mondo non ci appartiene, è degli altri».

L’intervento al Centro di Spiritualità sarà tenuto da un uomo di ascolto e dialogo che sa suscitare fiducia e speranza: don Angelo Casati, poeta, scrittore, per tanti anni parroco a Lecco e Milano. I testi dei suoi incontri tenuti a Crema tra il 2008 e il 2010 sono stati raccolti in un libro più volte ristampato: Ospitando libertà (Centro Ambrosiano). Tra i suoi ultimi titoli: Incontri con Gesù (Qiqajon 2010), Le paure che ci abitano (Romena 2011), Il racconto e la strada (Centro Ambrosiano 2011).

Il rapporto con il denaro: dall’avarizia alla condivisione

don Angelo Casati (Milano)

mercoledì 28 novembre 2012, ore 20:45

Centro Diocesano di Spiritualità, via Medaglie d’oro 8, Crema.

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